Storia

Il Museo degli Strumenti per il Calcolo dell’Università di Pisa nasce nel 1993, con la costituzione di una commissione ministeriale e un primo finanziamento. La proposta voleva proseguire l’esperienza del Centro per la Conservazione e lo Studio degli Strumenti Scientifici (CCSSS) istituito dal Dipartimento di Fisica nel 1989, sfruttando la disponibilità di spazi espositivi offerti dal Comune. L’obiettivo dichiarato fu di “allestire un moderno museo di rilevanza nazionale finalizzato alla conservazione e allo studio di esemplari di calcolatori e, più in generale, di tutto ciò che è stato realizzato e scritto nell’area informatica”.

I dettagli della storia successiva sono complessi. In breve, istituito il Museo, ne fu affidata la gestione alla Fondazione Galileo Galilei, riattivata allo scopo nel 1998. Il Museo venne inaugurato nel settembre 2000 (nel 1995 erano iniziati i lavori di restauro nell’area dei Vecchi Macelli). Purtroppo, i finanziamenti del Ministero sono via via diminuiti, così come gli spazi connessi dal Comune. Il Museo è stato per molti anni visitabile solo su richiesta o aperto in rare occasioni. Nonostante le difficoltà, grazie in particolare all’impegno del Professor Roberto Vergara Caffarelli, nel corso dei primi anni, fra recuperi, donazioni e acquisizioni, il Museo è riuscito a mettere insieme una collezione di grande rilevanza anche a livello internazionale.

Nel 2011, con finanziamenti ottenuti dal Dipartimento di Informatica, sono stati finalizzati in nuovi allestimenti i risultati di una ricerca storica originale. Da allora il Museo è aperto regolarmente e propone un’offerta consistente di attività e laboratori didattici. La posizione si è ulteriormente consolidata con l’istituzione del Sistema Museale di Ateneo, con il quale il Museo trova oggi una collocazione di primo piano all’interno dell’organizzazione dell’Università di Pisa.

 

Alla fine del 2017 la parte di collezioni relative agli strumenti scientifici di fisica e astronomia del XVIII, XIX e prima metà del XX secolo è stata scorporata dal Museo degli Strumenti per il Calcolo ed è confluita nel nuovo Museo degli Strumenti di Fisica.

La valorizzazione e l’incremento del patrimonio del Museo degli Strumenti per il Calcolo e del Museo degli Strumenti di Fisica avviene oggi anche grazie alla Fondazione Galileo Galilei nell’ambito della sua missione di divulgazione della cultura scientifica.